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giovedì 30 aprile 2020

Tutti i segreti di Miss Apple Pie

Miss Apple Pie non è una bambola. È una chihuahua di circa 4 mesi, dolce e cara come poche. È anche una birbante, e ama rosicchiare le cose con quei piccoli dentini, soprattutto i piedini della mia terzogenita (che si ostina a camminare scalza per casa, seminando calzettini in ogni dove). Lei e Miss Apple Pie sono inseparabili, vivono in simbiosi. Se la piccola dorme, Miss Apple Pie la sveglia. Se Miss Apple Pie dorme, è la piccola ad andare a disturbarla (in quel caso, la cagnolina ringhia però! Chiwi sì, ma non stupida!). Si seguono per casa e giocano sul tappetone con gli stessi giocattoli. Un chihuahua può davvero essere un ottimo compagno di giochi per una dueenne.

Nessun chihuahua è stato maltrattato per questa foto. Anzi, non voleva più scendere dalla decappottabile di Barbie.

Questa cagnolina è così piccina che si infila dappertutto, e si diverte moltissimo a tirare fuori gli oggetti sparsi sotto i letti, nella fattispecie sotto il letto della nostra adolescente gacha-tuber, che è convinta che riordinare la camera significhi nascondere tutto (sotto il letto, nell'armadio...) e chiudere la porta (con se stessa all'interno della camera). 

E fu così che nella cuccia di Miss Apple Pie trovai, in una sola mattina: una ciabatta di Totoro, una t-shirt con frasi inequivocabilmente da ragazza, un cerchietto rosa con le orecchie da gatto, un calzino spaiato, uno stivaletto (ancora mi chiedo come ce l'abbia portato, pesa più di lei!) e un cavo di caricabatterie per cellulare.

Il prossimo chihuahua si chiamerà Roomba, ho capito. 

Ciao! 

mercoledì 29 aprile 2020

Ecco come faccio il mio eco-bucato

In effetti questo post non è nulla di particolare. Ma se lo avessi trovato quando ho iniziato il mio eco-percorso, per me sarebbe stato tutto MOOOOLTO più semplice! Infatti per "creare" questo mix (che poi non ho creato proprio nulla) ho dovuto cercare tra post di Facebook estremisti e blog di pannolini lavabili et similia per mesi. Alla fine, e dopo diversi (molto diversi!) bucati, sono giunta alla conclusione che questa è la mia ricetta. Funziona, lava, non profuma, proprio come piace a me.

Se cercate un bucato che sa di pulito, o di fiori, o di qualsiasi cosa, smettete di leggere. Quelli sono tutti profumi che vengono aggiunti (sì, anche il famoso "profumo di pulito"). Io al massimo aggiungo una parte di sapone di Marsiglia, ma nessun profumo. E il risultato è neutro: la biancheria non puzza, ovviamente, ma non profuma. Non sa di nulla! Piuttosto userò della lavanda nei cassetti, ma a me sta benissimo così. Nessuno si è mai lamentato degli odori sgradevoli e i miei mal di testa da troppo profumo ringraziano. 

Leggerete (altrove) di aggiungere oli essenziali nella vaschetta della lavatrice, ma non fidatevi. Innanzitutto non fanno bene alla nostra pelle, sono troppo intensi. In secondo luogo, non si sentono nel bucato perché sono oli e non si sciolgono nell'acqua.

Ma veniamo a noi. 

Questi sono i miei 3 amici di lavatrice.

Il sapone Alga è un sapone ecologico, realizzato solo con olio di cocco e glicerina, biodegradabile e ha un costo di circa 1€ a panetto. Io lo uso così: metto a bollire circa 1.5 - 2 litri di acqua, ci sciolgo 2 panetti di sapone e lascio raffreddare. Aggiungo 2 cucchiai di bicarbonato e travaso in una bottiglia. E questo è il mio detersivo per la lavatrice. Se ho voglia di fare qualcosa di diverso, magari metto un po' di sapone di Marsiglia in scaglie nell'acqua bollente, ma onestamente si scioglie con più difficoltà ed evito di farlo il più possibile. Basta un misurino per i pannolini, che richiedono meno sapone, 2 per il bucato normale (io però ho una lavatrice da 9 kg). 

Al posto dell'ammorbidente, nella vaschetta della lavatrice verso 1 cucchiaio di acido citrico. La tanica in foto costa circa 15€ ma mi dura una vita, se ne trovano di diverse marche e costi (fate attenzione perché le bustine che si trovano in commercio costano un occhio in proporzione!). Il bucato esce morbido e la lavatrice disincrostata. Potete anche scegliere di preparare una bottiglia di acido citrico già disciolto in acqua, ma io mi trovo meglio con i cucchiai. Magari farò un post a parte sugli usi dell'acido citrico, è un prodotto veramente versatile. Potete sostituire l'acido citrico con l'aceto di vino bianco; io però ve lo sconsiglio. In quel caso, resta un odore piuttosto intenso ed è inoltre ormai assodato che l'aceto è molto inquinante (sempre meno di un ammorbidente classico, comunque). 

Il percarbonato, invece, lo uso per igienizzare. Quindi ne metto 1 cucchiaio nella vaschetta del prelavaggio o del sapone (MAI con l'acido citrico, che deve stare da solo) quando lavo i pannolini, gli assorbenti lavabili, i vestiti da lavoro di mio marito. Oppure si può usare allo stesso modo come sbiancante, quindi con i capi bianchi. Si può anche mettere al posto del bicarbonato nel sapone Alga ma ricordate poi di non usare quel sapone per i capi colorati perché, a lungo andare, andrebbe a scolorirli. La confezione in foto costa circa 4€, ma anche quella dura parecchio. 

E questo è tutto! Spero di esservi stata utile! Ciao! 

martedì 28 aprile 2020

¡Bigoli in salsa!


Ecco uno dei miei piatti preferiti, che piacciono anche ai più piccoli e ai meno grandi di casa. Sono di una semplicità disarmante, e sono buonissimi. Inoltre, posso dirlo? Sono il cavallo di battaglia della cucina veneta! Io sono veneta per metà e questa è la versione che conosco io (probabilmente ce ne saranno altre in giro).

Per 4 persone, avrete bisogno di 500g di bigoli (se non li trovate potete usare bucatini o spaghetti grossi meglio se integrali), 1 vasetto di acciughe (8/9 filetti), 300g di cipolle (io ne metto 4), olio evo, sale e pepe qb. 

Affettate le cipolle molto finemente. Lo so, vi servirà una maschera a gas, ma ne vale la pena, fidatevi. Quando vi sarete ripresi dal trauma e avrete smesso di piangere, in una wok o in un saltapasta versate 2/3 cucchiai di olio e aggiungete le cipolle, che dovranno appassire a fuoco lento senza bruciarsi. Potete anche aggiungere poca acqua in questa fase. 
Parallelamente, cuocete la pasta. 
Quando le cipolle saranno quasi trasparenti, aggiungete le acciughe. Se sono acciughe sotto sale fate bene attenzione a dissalarle con cura. Io preferisco usare le acciughe sottolio, ben sgocciolate. Portate avanti la cottura fino a quando i filetti si saranno sciolti, aggiungendo acqua della pasta se necessario. Regolate di pepe. 
Versate i bigoli nella salsa e servite caldo!

Variante: se vi piace, al posto delle acciughe potete usare le sarde, facendo ben attenzione a togliere la lisca. Il sapore sarà più intenso.

Per i più temerari, è possibile realizzare in casa i bigoli, il risultato sarà sicuramente più gustoso.

Buon appetito! 

lunedì 27 aprile 2020

Una riflessione sull'essere mamma lavoratrice nel 2020

Post serio. Non metto nemmeno la foto, da tanto è serio.

Alla fine degli anni '60 sono cominciate le lotte per i diritti sul lavoro, per l' emancipazione della donna; i nostri genitori hanno lottato per riuscire a garantirci qualche sicurezza in più. Biologicamente, però, è ancora la donna che mette al mondo i figli e sembra che questa sia una enorme discriminante, almeno in Italia.

Siamo nel 2020 e dagli anni '60 sono passati quasi 60 anni. E non è cambiato niente. Lasciatemelo dire. Certo, non esistono più le dimissioni in bianco, non esistono più i datori di lavoro "padroni" (circa), abbiamo diritto a ferie, malattia, maternità, sindacati. Eppure le donne sono sempre un gradino di sotto, sebbene statisticamente lavorino meglio, facciano meno assenze e vengano pagate di meno a parità di mansione.

Ma ho scoperto l'acqua calda, giusto? Noi siamo donne, ce la facciamo lo stesso. E quindi organizziamo la nostra vita di modo che la maternità incida il meno possibile sul lavoro, molte addirittura pianificano la maternità in base alle necessità del lavoro, rientriamo presto dal congedo, ci tiriamo il latte in pausa pranzo, affidiamo il nostro futuro (=figli) a nidi e babysitter perché i nonni stanno ancora lavorando. Garantiamo la flessibilità, facciamo lo stesso i nostri straordinari tornando a casa distrutte e trovandoci pure a gestire casa e bambini con (sacrosante!) necessità da bambini. Se abbiamo scelto il compagno con cura, ci aiuterà in tutto questo. Ma non sono tutte così fortunate. 

E poi arriva la pandemia.

E i nostri 60 anni di lotte se ne vanno al suono di uno sciacquone. Perché le scuole chiudono, i nidi chiudono, le aziende (alcune) restano aperte, le altre riapriranno presto e il governo non farà un tubo per noi. Questa volta ci hanno elargito un bonus babysitter da 600€ (=1 settimana di babysitter full time) o 15 giorni di congedo pagato al 50%. Io l'ho usato e ho perso circa 400€ di stipendio, cosa sarà mai, il costo dell'affitto. Ma le scuole non resteranno chiuse per 15 giorni. Resteranno chiuse per 6 mesi. 

Naturalmente, saranno le mamme a pagare. Perché di certo un papà non chiederà un congedo in azienda (passerebbe per un fannullone, provateci!), e le mamme si troveranno a casa, a lavorare in smartworking nella migliore delle ipotesi, seguendo contemporaneamente casa, figli in videolezione, compiti, spesa con mascherina ecc. Ma questa è la migliore delle ipotesi. Perché ci saranno quelle costrette a mettersi in aspettativa, o a dimettersi. Perché 6 mesi sono tanti, e sembra che questo aspetto non interessi proprio a nessuno. 

E la ciliegina sulla torta sapete quale sarà? Sarà il/la solito/a benpensate (SENZA figli) che dirà "Hai voluto i figli? Ora organizzati. Potevi fare a meno di farli se non volevi occuparti di loro". 

Fine della riflessione. 


Mangiamo a porco via?


Questo potrebbe essere imbarazzante. Non tanto per me quanto per il padre dei miei figli, la cui madre (che brutta parola "suocera", soprattutto dopo un divorzio) ha coniato questa locuzione. Non credo si aspetti che qualcuno ne faccia un post.

Si mangia "a porco via" quando non si ha voglia di preparare il pranzo e si butta (letteralmente) sul tavolo pane, companatico misto, avanzi del giorno prima ecc. Ai miei figli ha sempre fatto tanto ridere questo modo di dire che è entrato nella nostra parlata comune, tanto che lo usa anche il mio (non molto) nuovo marito. E così la mia ex suocera ha inventato un modo di dire che "petaloso" spostati, l'Accademia della Crusca ringrazia. E nemmeno lo sa! 

È interessante la correlazione con Peppa Pig, che da qualche mese è diventata una (sgradita) ospite fissa, a cui la mia testa rimanda ogni volta che uso questo modo di dire. Probabilmente è un velato (?) senso di colpa legato al portare il salame in tavola ma preferisco non pensarci troppo.

Quindi, mangiamo a porco via? Buon appetito! 

mercoledì 8 aprile 2020

Un piatto salvaderetano: gli gnocchi di riso cinesi!

Beh, magari voi non avete il problema di salvarvi il deretano per il pranzo. Io sì, perché convivo con due adolescenti che sono più schizzinosi di un gatto viziato. E non intendo mettermi a cucinare mille pietanze diverse a ogni pasto: no way!! Ergo, siamo giunti a un compromesso (o almeno, IO sono giunta a un compromesso), ovvero che dopo una serie di pasti sani ma non particolarmente apprezzati dai minorenni di casa, avrei preparato un piatto che adorano. Un salvaderetano.

Mi dispiace, magari avevate pensato che fosse un piatto dietetico... No, non lo è per nulla. MA almeno è senza glutine e latticini, e per me che sono fortemente intollerante è una benedizione. Inoltre è davvero veloce da realizzare. 

Quindi vi presento il primo di una serie di piatti salvaderetano: gli gnocchi di riso cinesi!

Prima di tutto, dove crescono in natura gli gnocchi di riso cinesi? Semplice. Nei negozietti etnici. Una confezione costa circa 1.20€. Negli stessi negozietti potete trovare anche la salsa di soya a un prezzo molto più abbordabile rispetto al supermercato classico. Ho trovato la Kikkoman formato 1l a meno di 5€.

Avrete bisogno, inoltre, di 400g di macinato di pollo, 2 carote grandi, una cipolla e 2 zucchine. Se non avete le zucchine vanno bene anche le zucche, le verze, il cavolo romano, il porro... Buttateci dentro un po' di verdura che avete in frigo. 

Attenzione. Gli gnocchi devono ammollarsi almeno 12 ore, quindi prendetevi per tempo e metteteli in ammollo la sera prima, non servono particolari indicazioni, solo gnocchi e acqua fino a coprirli. 

Affettate la cipolla e fatela rosolare con abbondante olio di oliva in una wok capiente. Aggiungete la carne e fate rosolare il tutto per 5 minuti circa. Aggiungete ora le verdure tagliate a julienne (o comunque tagliate sottili, anche con la mandolina) e portate avanti la cottura. Dopo un paio di minuti, aggiungete salsa di soya q.b. (orientativamente mezzo bicchiere ma dipende da quanto è salata la vostra salsa, se ne trovano di tipi diversi). Portate avanti la cottura per una 15ina di minuti, scolate gli gnocchi e aggiungeteli al composto. Dopo un paio di minuti gli gnocchi saranno cotti e morbidi e potrete servire in tavola.

Fatemi sapere come va!
Ciao! 

Vi presento... i pannolini lavabili

Uno dei primi passi che ho mosso in direzione dell'eco-sostenibilità è stata la coppetta mestruale. Mi sono trovata così bene che ho iniziato a riflettere su un sacco di cose che avevo sempre dato per scontato, e da lì sono iniziati i miei cambiamenti.

Per farla breve, quando è nata la piccola, ho deciso che questa volta avrei usato i pannolini lavabili. Parlo al singolare, perché la decisione è stata mia e ho dovuto lottare. Il papà non era convinto. La suocera mi osteggiava apertamente, dicendo che avrei gettato via soldi e infettato bambina e figlio (il suo). I parenti vari (che non avevano bambini da anni, se non decenni) hanno espresso la loro sul tempo di asciugatura e i costi di acquisto. La migliore è stata comunque la suocera, che è andata a chiedere in giro per il paese opinioni alle sue coetanee che, memori dei vetusti ciripà, le hanno chiesto se ero impazzita. La suocera è andata quindi anche al negozio dei pannolini (mi sento molto in colpa nei confronti della proprietaria, lo ammetto) dicendo che secondo lei erano anti-igienici (ha del coraggio, bisogna darne atto). Ma ne è uscita con due pannolini nuovi, alla fine. La proprietaria dev'essere riuscita a spiegarle quello che a me non aveva nemmeno chiesto. Suocere, no?

Dopo questo lungo preambolo, le cose sono andate così. Al posto della lista nascita, ho chiesto che mi venissero regalati PL e ho usufruito del buono acquisto del mio comune per comprare i restanti. Ne ho 25, e per una bambina sono più che sufficienti. 

Eccoli qui! A sinistra c'è il Charlie Banana (quello con le ciambelline); poi il Bumgenius, e a destra il Rumparooz. Inoltre il rotolino bianco è quello delle veline da inserire all'interno del pannolino. Non serve altro!

Ho optato per i modelli pocket (la mutandina in tessuto tecnico ha una tasca dove infilare 1 o 2 inserti in PUL). Dal mio punto di vista, questo modello è comodissimo perché cresce assieme al bimbo. La mutandina è regolabile tramite laccetti (Charlie Banana) o bottoncini; a seconda della necessità, si possono aumentare gli inserti. Io con 2 copro anche la notte.

Io uso le veline Disana, che possono essere riutilizzate. Se la bimba fa cacca, le veline sono compostabili (con tutto il contenuto, ovviamente). Ho ripescato un sacchetto in tela della spesa e l'ho appeso in bagno, tutti i pannolini sporchi finiscono lì con le eventuali veline. Io tolgo subito anche gli inserti. A giorni alterni, butto il sacco in lavatrice a 60° usando poco detersivo eco, acido citrico al posto dell'ammorbidente e un cucchiaio di percarbonato come igienizzante.

La mutandina ha tempi di asciugatura brevissimi! A volte esce quasi asciutta dalla lavatrice. Gli inserti ci mettono un po' di più, una giornata durante l'inverno e qualche ora in estate. Ho ovviato il problema mettendo un piccolo stendino sul termosifone, così anche in inverno l'asciugatura si riduce a poche ore.

Fine! La gestione è tutta qui! Tempo dedicato in più rispetto agli usa e getta... Boh... Forse 1 ora a settimana, ma non devo uscire a comprarli, quindi nemmeno quella. Spesa in meno... Beh io di tasca mia ci ho messo 60 euro e sono a posto fino allo spannolinamento. 

Alcuni trovano la scusa del "ma lavare i pannolini non comporta uno spreco di acqua detersivo ecc?". NOOOO, questo mito è stato sfatato ormai decine di volte e basta una googlata veloce per rendersene conto.

Adesso che, a causa della quarantena, anche uscire per prendere i pannolini può essere difficile, io sono a posto. E non rimarrò mai a corto di pannolini, non mi troverò mai con una taglia sbagliata. Ah dimenticavo, ovviamente potranno essere utilizzati anche per un fratellino!

Insomma... Fateci un pensiero. Visitate qualche pannolinoteca, parlate con qualche esperta. Se ci sto dietro io con 3 figli e un lavoro full time, ce la può fare davvero chiunque. 

Ciao! 

martedì 7 aprile 2020

Come ci siamo arrivati qui?

Ci avete mai pensato che essere mamma (di 3!) e lavorare (full time!) in Italia nel 2020 non sia poi così semplice? Porta un figlio di qua, poi lo sport, ecco l'uscita del nido, ma c'era una visita oggi?, mancano quaderni, colla e righello, ma il libro di scienze dov'è? sei tardi, sono tardi, veloceeee!!! 

E poi... Arriva il virus! Tutto d'un tratto, la tua (orribile) routine fatta di ritardi, stress, sensi di colpa e merendine confezionate va in frantumi. Le scuole chiudono (argh!!!). I nidi chiudono (aaarghhh!). E tu ti ritrovi improvvisamente a casa a fare da mamma ed educatrice.

Quello che speravi! Ma adesso che sta succedendo, è tutto così diverso da come lo immaginavi. I sensi di colpa si dirigono verso il lavoro (ma come??? Era previsto???), che improvvisamente ti manca. Le giornate cominciano ad accavallarsi tra cambi di pannolini e video lezioni, e, prima che tu te ne renda conto, sono le 20 e sei ancora in pigiama, convinta di dover preparare il pranzo. 

Basta!!

Questo blog nasce da qui, in una notte insonne durante la quarantena da coronavirus, quando nemmeno l'ansiolitico ha funzionato. Quell'idea che avevo da anni di mettere per iscritto questo groviglio di pensieri che ho in testa, una matassa di gestione della casa, figli adolescenti, una figlia piccola, un figlio che non arriva, lavoro e tentativi di vita sana e a contatto con la natura. Ci provo. Vediamo se queste idee scompigliate saranno captate da anime simili alle mie. 

Ciao!