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domenica 3 maggio 2020

Il piede di Damocle

Stanotte ho realizzato quanto dovesse essere psicologicamente estenuante la tortura della spada di Damocle. Lo so, è un modo di dire di uso comune, ma non saprai mai, mai!, cosa significhi realmente fino a quando non ti troverai esattamente in quella posizione. Che è la posizione in cui mi sono trovata diverse volte, ma stanotte in particolare. 

È piccolo, è freddo, è puntato sulla tua schiena ma ancora non spinge. È il piedino di tua figlia quasi dueenne, che dorme esclusivamente nel lettone tra te e tuo marito, e di recente sta sperimendando il sonno orizzontale. La testa, guarda caso, finisce sempre verso tuo marito, che si trova a dover far perno con la mano sul pavimento per tentare di risalire dopo aver preso una craniata degna di un ariete con il prurito. I piedi sono puntati verso la tua schiena, perché, pur di non prenderli sul naso, ti sei girata sul fianco contrario (anche se lo odi). È piena notte, sotto le morbide coperte c'è quel tepore conciliatore che ti coccola dolcemente e tu non hai proprio voglia di svegliarti per cambiare posizione, ma ecco che la dueenne si muove. Senti il piede spingere lentamente sulla tua spina dorsale ma poi si ferma. Il piede rimane in posizione, tiri un sospiro di sollievo e chiudi gli occhi, riabbandonandoti nelle braccia di Morfeo. Ma la dueenne si gira, ti pianta il piede in mezzo alla schiena, tira una zuccata sul petto del padre, si allunga e al grido di "VIA! " scalcia via le coperte, facendoti arrivare un'ondata di aria gelida che ti scatenerà una sonora colica (solo dopo esserti riaddormentata). Nel frattempo il padre riprende a respirare battendosi un pugno sul petto, bestemmia qualcosa di incomprensibile, ruota la duenne nella sua posizione originale e tira su le coperte. 

Andrà avanti così fino al mattino, quando ti alzerai con due occhiaie degne di una valigeria, stanca più della sera precedente, brancolando alla ricerca di una tazza di caffè. 

Buongiorno! 

venerdì 1 maggio 2020

Avanzi per colazione!

A casa abbiamo la macchina del pane, e devo dire che è uno di quegli acquisti azzeccati che rifarei mille volte. Non tanto per me, è deleterio avere tutto quel glutine a zonzo per la cucina, quanto per il resto della famiglia. Ho anche imparato a congelare il pane avanzato ma, a volte (molto raramente, se devo essere sincera), mi avanza del pane e si indurisce.

Un buon modo per utilizzare il pane raffermo è darlo alle galline. Un altro buon modo, anche se meno salutare, è farci le frittelle di pane. 

È sufficiente tagliare il pane a fette, ammollarlo velocemente nel latte (anche latte vegetale), passarlo nell'uovo battuto e friggerlo. L'importante è ammollare il pane per pochi secondi e friggerlo subito, di modo da non inzupparlo. Una volta cotte, le frittelle vanno rotolate nello zucchero semolato.

Colazione servita!