È piccolo, è freddo, è puntato sulla tua schiena ma ancora non spinge. È il piedino di tua figlia quasi dueenne, che dorme esclusivamente nel lettone tra te e tuo marito, e di recente sta sperimendando il sonno orizzontale. La testa, guarda caso, finisce sempre verso tuo marito, che si trova a dover far perno con la mano sul pavimento per tentare di risalire dopo aver preso una craniata degna di un ariete con il prurito. I piedi sono puntati verso la tua schiena, perché, pur di non prenderli sul naso, ti sei girata sul fianco contrario (anche se lo odi). È piena notte, sotto le morbide coperte c'è quel tepore conciliatore che ti coccola dolcemente e tu non hai proprio voglia di svegliarti per cambiare posizione, ma ecco che la dueenne si muove. Senti il piede spingere lentamente sulla tua spina dorsale ma poi si ferma. Il piede rimane in posizione, tiri un sospiro di sollievo e chiudi gli occhi, riabbandonandoti nelle braccia di Morfeo. Ma la dueenne si gira, ti pianta il piede in mezzo alla schiena, tira una zuccata sul petto del padre, si allunga e al grido di "VIA! " scalcia via le coperte, facendoti arrivare un'ondata di aria gelida che ti scatenerà una sonora colica (solo dopo esserti riaddormentata). Nel frattempo il padre riprende a respirare battendosi un pugno sul petto, bestemmia qualcosa di incomprensibile, ruota la duenne nella sua posizione originale e tira su le coperte.
Andrà avanti così fino al mattino, quando ti alzerai con due occhiaie degne di una valigeria, stanca più della sera precedente, brancolando alla ricerca di una tazza di caffè.
Buongiorno!